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Assisi è un’incantevole cittadina dell’Umbria circondata da mura fortificate che fanno capo a due castelli, la Rocca Maggiore e Minore, con otto porte di accesso. È un luogo intriso di religiosità, oltre che di chiese, monasteri e luoghi di culto, che richiamano ogni anno centinaia di migliaia di pellegrini ed è sede di importanti manifestazioni religiose che riguardano anche i dintorni della città come Gubbio e Perugia.

La spiritualità che si respira, passeggiando per le viuzze del centro storico e lungo le mura è qualcosa di particolare che non si trova facilmente con la stessa intensità e soprattutto densità di luoghi da visitare. E l’aspetto più celebre di questo clima che aleggia nell’aria è rappresentato dal legame che questi  luoghi hanno con la vita di due Santi passati alla storia, e nell’immaginario collettivo, quasi come fossero una coppia, San Francesco (1182-1226) e Santa Chiara (1193-1253).

Ad Assisi, infatti, i due santi nacquero, vissero e morirono, oltre che collaborarono. San Francesco è il Patrono d’Italia, ed è uno dei santi più venerati in tutto il mondo, fondatore dell’ordine religioso da cui prende il nome. Le sue vicende storiche sono tra le più note e celebrate non solo in ambito religioso. Chiara d’Assisi è invece la fondatrice delle monache Clarisse. Fu la prima donna a essere ammessa nell’ordine religioso di Francesco. E per rivivere l’emozione di ripercorrere la vicenda di questi due protagonisti della storia del Cristianesimo e di toccare con mano i luoghi in cui operarono, l’itinerario che seguiremo è molto ricco e valido tutto l’anno, anche se tra il 3 e il 4 ottobre, durante la festa di San Francesco si tengono delle sollenni cerimonie liturgiche e altre  manifestazioni civiche.

Partimo dalla chiesa di San Francesco che sorge su quello che un tempo era chiamato il “colle d’inferno” perché era destinato alle esecuzioni pubbliche. Fu edificata nel 1200 per volontà di Papa Gregorio IX  grazie al supporto di frate Elia, vicario dei francescani scelto dallo stesso San Francesco. È qui che il santo decise di essere sepolto e i suoi resti sono tutt’oggi qui conservati.

La struttura è composta da due chiese sovrapposte, la Basilica Inferiore, in stile romanico, bassa e austera, a cui si accede da un meraviglioso portico del 1200, e quella Superiore in stile gotico, alta, slanciata e luminosa. Qui, sulla navata, ci sono gli affreschi attribuiti a Giotto (ma la cosa è molto controversa) che narrano appunto la vita di S. Francesco che si può così ripercorrere attraverso 28 scene dipinte su un falso portico che danno l’impressione di oltrepassare le mure della chiesa. I primi sette episodi ricostruiscono la storia della conversione e della rinuncia ai suoi beni materiali, sino alla fondazione dell’ordine religioso. Il gruppo dei quattordici dipinti centrali esalta invece la storia dell’Ordine francescano, mentre gli ultimi sette affreschi sono dedicati alla storia delle esequie, della canonizzazione e dei miracoli post mortem a lui attribuiti. La chiesa, insieme ad altri luoghi francescani, è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Purtroppo, il luogo è anche tristemente ricordato per il terremoto del 1997, che causò delle profonde lesioni e il crollo di parte della volta della Basilica Superiore che ha portato alla morte di alcune persone e alla chiusura per ben due anni, prima che il restauro fosse ultimato.

Poco lontano, nella Basilica di Santa Chiara sono invece conservate le spoglie della santa. La chiesa sorge su una piazza con archi rampanti sul fianco dell’edificio ed è caratterizzata da uno splendido rosone centrale sulla facciata. Dalla piazza si gode di un panorama meraviglioso che nelle giornate serene regala una visione sulla valle umbra che arriva fino a Perugia.

Fu costruita tra il 1257 e il 1265, in stile gotico italiano, lungo la strada che da Porta Nuova conduce alla chiesa di San Francesco. È stata realizzata con le tipiche pietre rosa estratte dalle cave di Monte Subasio, la montagna su cui sorge Assisi, e contiene anch’essa affreschi molto preziosi e antichi. I resti di Santa Chiara si trovano nella cripta e, nella prima cappella a destra lungo l’unica navata della chiesa, si trovano anche delle importanti reliquie storiche, come una veste realizzata dalla santa in persona e un saio appartenuto a San Francesco. Inoltre, qui è conservato il crocefisso che secondo la tradizione, avrebbe invitato San Francesco a “rifondare la Chiesa”. Si tratta di un crocefisso particolare perché non ha l’aspetto sofferente che contraddistingue la maggior parte delle crocefissioni, ma con le braccia aperte, sembra quasi comunicare un messaggio di speranza. E originariamente si trovava nella Chiesa di San Damiano.

La Chiesa di San Damiano, al suo interno, possiede una navata unica e una piccola abside decorata con affreschi che rappresentano S. Damiano, S. Rufino la Madonna e Gesù.  Nella parte superiore dell’arco che compone l’abside c’è una copia del Crocefisso leggendario trasferito nella Basilica di Santa Chiara. Ma è a San Damiano che, nel 1205, il Cristo in croce ha parlato a San Francesco che  pregava chiedendogli di “riparare la sua casa” e spiegando poi il senso metaforico e non letterale dell’esortazione. L’apparizione ebbe un impatto enorme nella vita del Santo e proprio a San Damiano avrebbe composto il Cantico delle creature.

Eremo delle Carceri, Assisi
© Enrico Zacchetti

Ma questi luoghi furono ugualmente importanti anche per Santa Chiara e in questa chiesa sarebbero avvenuti i suoi miracoli, come la moltiplicazione del pane, il dono dell’olio, la fuga dei saraceni dal chiostro, oltre ad alcuni esorcismi e guarigioni e all’apparizione della croce sul pane davanti al Papa. Qui, infatti, tra il 1211 e il 1212, a seguito di una profezia di San Francesco, Santa Chiara fondò il suo ordine di claustrali che rimase in questi luoghi sino al 1260. Nella chiesa di San Rufino la Santa era stata battezzata con quel nome per via di una voce celeste che aveva annunciato alla madre, poco prima del parto, che stava per dare al mondo una “chiara luce” che lo avrebbe illuminato. La notte della domenica delle Palme, nel marzo del 1212, la fanciulla raggiunse di nascosto San Francesco alla Porzianucola e fu ammessa nel suo Ordine. Fu vestita del saio e le furono tagliati i capelli. Poi si ritirò nella chiesa di San Damiano dove per più di quarant’anni si dedicò alla vita monacale in povertà e semplicità. Nel 1252, il Papa Innocenzo IV giunse a San Damiano e il suo Ordine delle Clarisse fu in questo modo ufficializzato.

La Cappella Porziuncola, in stile romanico umbro è la classica struttura benedettina costituita di pietre quadrate e un po’ rozze. Oggi, è accolta all’interno dell’ampia Basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita su progetto di Alessi fra il 1569 e il 1679 a protezione della Cappella della Porziuncola, il povero ritrovo dei primi frati francescani. Fu restaurata da San Francesco dopo che si spogliò delle sue ricchezze e abbandonò la famiglia. Qui si rifugiò e la ottenne poi in dono dai benedettini. Successivamente fu costruito anche il campanile, aggiunto il tabernacolo di ispirazione gotica e un portale ligneo del tardo Quattrocento.

Ci spostiamo infine appena fuori Assisi, a 5km, e raggiungiamo l’Eremo delle Carceri. Una collina suggestiva dove trascorrere qualche ora camminando lungo il sentiero immerso nel bosco, tra grotte naturali e piccole cappelle. San Francesco e i suoi seguaci si raccoglievano qui in solitudine e preghiera. L’atmosfera mistica del luogo è la perfetta conclusione del nostro itinerario sulle orme di San Francesco e Santa Chiara.